5 - CONFRATERNITA DI MARIA SS. DELL' ITRIA DEI COCCHIERI

Ore 16,30 - Chiesa di Santa Maria dell' Itria dei Cocchieri (via Alloro)

La storia di Palermo trasuda ancora da ogni pietra nel quartiere Tribunali. Qui affonda le radici anche la storia di una confraternita che ha le sue origini nel 1500 e ha come sede la chiesa della Madonna dell'Itria dei Cocchieri, in via Alloro: la confraternita dei Cocchieri.
Il XVI secolo vide l'esplosione di tante congregazioni, corporazioni, maestranze nonché di ordini ecclesiali.
Fra queste vi fu quella dei carrettieri, con sede allora nella cripta di Palazzo Aragona in Via del Lauro (oggi via Alloro), adibita un tempo a deposito di mercanzie.
Ma proprio verso la fine del secolo l'adozione sempre più massiccia e sfarzosa di carrozze e cavalli da parte della nobiltà, fece crescere il "ceto" dei cocchieri, che alla fine del 1500 diedero vita alla confraternita.
Si tassarono con 12 onze per congregato per erigere una sede, la cappellania, che venne ultimata nel 1611 entrando completamente nell'ufficialità con il fine di promuovere il culto dell'Addolorata e del Cristo Morto nonché quello dell'autoassistenza fra i confrati e la carità cristiana verso gli umili e i diseredati.
Oggi di cocchieri ne esistono pochissimi, e pochi sono i figli dei figli facenti parte della confraternita, come racconta Gaetano Utro, membro della consulta della confraternita. Da diversi anni ormai i nuovi confrati vengono scelti secondo precise regole interne, ma quasi tutti si occupano di cose diverse.
Resta però essenziale, dice il signor Gaetano: "conoscere quasi a memoria il passato storico della confraternita".
Nella seconda metà del Settecento la confraternita, in odore di Massoneria, fu dichiarata eretica e abolita.
Sopravvisse in incognito, e poi con l'inizio dell'Ottocento ritornò al suo antico splendore.
Dopo la seconda guerra mondiale la confraternita ha cercato di mantenere una condotta in linea con le disposizioni dell' Ordinario Diocesano, continuando a promuovere il culto dell'Addolorata e del Cristo Morto, culto che si palesa nella processione del Venerdì Santo, molto sentita.
"Il Venerdì Santo vengono da ogni parte del mondo", racconta Utro, "per salutare la Madonna ed onorare la secolare confraternita. E' gente che è nata in questo quartiere, ha vissuto qui i primi anni della gioventù ed è poi emigrata a cercare un futuro che qui non c'era.
La folla per la processione in via Alloro è incontenibile, i fedeli, i fedeli come noi, sono la nostra forza".

- Testo a cura di Chiara Di Salvo, tratto dal sito Blumedia.

- Foto a cura di Carlo Pollaci.