6 - CONFRATERNITA DI MARIA SS. ADDOLORATA E CRISTO MORTO DEGLI INVALIDI DI GUERRA

Ore 16,30 - Chiesa di San Matteo (Corso Vittorio Emanuele)

Tra i riti più suggestivi della Settimana Santa palermitana c’è la processione dei simulacri di Maria SS. Addolorata e del Cristo Morto, organizzata il Venerdì Santo dalla Confraternita di Maria SS. Addolorata degli Invalidi di Guerra.
La Confraternita è stata fondata nel 1925 da abitanti della zona facente capo alla strada detta dei “Casciari” per gli artigiani che un tempo la popolavano costruendo e vendendo casse, scale di legno, tavoli, “seggi di zabbara” e altri oggetti di legno.
La sua sede è la Chiesa di San Matteo in Corso Vittorio Emanuele dalla quale alle 16.30 del Venerdi’ Santo la processione prende l’avvio, per farvi ritorno, intorno a mezzanotte e mezza, dopo aver percorso le vie del centro storico di Palermo. Il simulacro dell’Addolorata è una statua alta 180 centimetri scolpita nel legno, intorno al 1790, da Girolamo Bagnasco, che si distingue per essere rifinita in ogni sua parte. La mattina della processione un gruppo di consorelle, istituito nel 1960 e che sfila in processione con un proprio abito e vessillo, provvede alla sua vestizione con sottovesti piene di ricami e eleganti abiti viola. Quindi l’Addolorata, ricoperta di un manto di velluto nero e con uno stellario d’argento dorato che le cinge il capo ed un pugnale d’argento che le trafigge il cuore, viene posta su una “vara” dipinta di nero con i simboli della passione. Questa viene trasportata a spalla dai confrati, abbracciati a due a due per guadagnare spazio, che indossano una tunica nera con bordatura viola. I membri dell’esecutivo (dai capoasta, che indirizzano le aste, a quelli che con la “trottula” segnalano le pause e le ripartenze) indossano invece un frac. Il Cristo morto è un simulacro di cartapesta di autore ignoto rielaborato nel 1987 da Vincenzo Partitico, che il Giovedì Santo viene traslato dalla cappella dei Miseremini della Chiesa di San Matteo e deposto all’interno di un’urna dorata poggiante su una “vara” realizzata nel 1934 da un certo Manfrè.
.
Oltre ad essere sorretta dai confrati, è scortata da alcuni “giudei” o “traditori” (cosi’ detti perchè colpevoli di avere ucciso Gesù) vestiti con un’armatura che richiama quella dei paladini. Spettacolo nello spettacolo è la colonna sonora della processione, eseguita da Bande che intonano suggestive marce funebri marciando molto lentamente, con un passo cadenzato che dà l’effetto dell’annacata, perché tutto il corpo si lascia andare obliquamente rispetto al terreno. Tra tutte spicca il canto “Ah si, versate lagrime”, il cui incipit è il finale di una lauda del XVII secolo (“Ah Si, Versate lagrime, Angeli mesti in cielo,Vesti di lutto velo, L’amato ben morì./Morì, per man dei barbari, Morì trafitto in croce, Soffrì la pena atroce, Il redentor, spirò, morì spirò, il redento morì spirò./ Ah si versate lagrime, lagrime di dolore, tradito il buon Signore, in cielo salì. Mori, morì, morì. Morì, spirò il Redentor, Il Redentor Spirò”). Il Venerdi’ Santo 2010, in particolare, la processione è stata accompagnata dalla Associazione Musicale “S.Cecilia” di Valguarnera diretta dal Maestro Giuseppe Piscitello e dalla Associazione Musicale “San Pio X” di Caltanissetta diretta dal Maestro Calogero Ottaviani.

- Testo tratto Il blog di Gaetano Lo Presti.
- Foto tratte dal gruppo di Facebook Confraternita Invalidi San Matteo.